La singolarità dell'insediamento protourbano proposto da Carandini nel suo libro La Nascita di Roma a ridosso del Gianicolo e del Tevere si commisura alla misura di un'altro campo vicino,: quella declinazione appare omologa alla direzione dell'asse topografico scoperto da Meogrossi nel 1987 mentre operava sul colle Palatino. Quella giacitura supporta infatti la misura del disegno infrastrutturale della Roma Quadrata e costituisce infrastruttura che attraversa e permette di misurare tutto il campo monumentale di Roma come documentato da Meogrossi nel 1993 al convegno internazionale di Archeologia classica a Tarragona in Spagna.La scoperta di questa misteriosa topografia antica è stata dunque ufficialmente registrata nel 1993 ed ancor prima presentata agli studiosi e cultori dell'archeologia romana per meglio indirizzarli verso quella città-stato di metà VIII sec.a.C. che anni dopo sarebbe stata accreditata dalle scoperte di Carandini avviate ai primi anni anni 90. Il modello teoretico di Meogrossi nella sostanza offre argomenti di misurazione topografica indiscutibili e perciò appare validato a sostenere anche i ragionamenti di natura strettamente archeologica affrontati dal gruppo Carandini. L'architetto, seppure da isolato cultore, per anni ha diffuso la giacitura del "suo" AXIS PALILIA tramite conferenze tenute in Italia e all'estero e nelle comunicazioni pubbliche e private tenute spesso in occasione del XXI Aprile di Roma ha ripetutamente esposto i dati materiali delle proprie ricognizioni geometriche svolte direttamente sul campo archeologico. Essendo l'argomento da trattare materia di topografia vasta quanto complessa (ed ovviamente per i confronti sulla storia di Roma sono determinanti le impostazioni metodologiche differenti apportate dal nutrito gruppo di specialisti che operano guidati dall'archeologo accademico!) nessuno ha mai voluto prendere in seria considerazione la tesi topografica di Meogrossi anche se congruente con l'impianto urbanistico accreditato dalla tradizione storica e dalla ricerca mitopoietica di Carandini. Nonostante la loro assiomatica evidenza gli "incunaboli topografici ed immateriali" scoperti da Meogrossi sono rimasti inascoltati per anni anche dentro la stessa Soprintendenza Archeologica di Roma dove Meogrossi opera come architetto sin dal 1983. 
La tesi non sembra essere mai pervenuta all'attenzione del prof. Carandini e nonostante il ritardo di una sistematizzazione non ha impedito a Meogrossi di chiedere almeno il conforto di una critica per il suo lavoro che egli continua a mettere al servizio di tutti coloro che vogliono occuparsi di archeologia romana e non solo, un genere di collaborazione integrata che potrebbe ampliare i livelli della ricerca per verità di natura scientifica e quindi tutte accreditabili.

CHE NE PENSATE DELLA OPPORTUNITA' DI INTEGRARE I METODI DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA CON QUELLA DI TOPOGRAFIA DISSIMILI TRA LORO EPPURE OMOGENEI NEL FINE DI DEFINIRE UN CONTESTO URBANO.
IN TAL MODO PROVE MATERIALI DEL CAMPO FISICO VERREBBERO SOTTOPOSTE AD ULTERIORE TUTELA, UNA SORTA DI CONOSCENZA VERIFICATA COME "A DOPPIO CIECO" PER CONFERMARE LA TESI DELLA FONDAZIONE ROMULEA DELLA CITTA'-STATO ROMA  AVVENUTA AD OPERA DI ROMOLO NEL 753 a.C..
SIFFATTA RETE TOPOGRAFICA, STRATEGICAMENTE FUNZIONALE ALLA FORMA DI ROMA, ANDREBBE DUNQUE AD  INTEGRARSI COGLI STUDI SISTEMATICI DEGLI  ARCHEOLOGI IMPLEMENTANDO I CARATTERI PROGETTUALI DI UN'ARCHITETTURA URBANA CHE DEVE POTER FAVORIRE LE SCELTE DI  SVILUPPO PER LA ROMA TERZO MILLENNIO